LINGUE NOSTRE - 2003
Sabato 10 aprile
Antico Caffè San Marco, Trieste
Poeti triestini, sloveni e istroveneti leggono le loro liriche
in occasione dei 120 anni della nascita di Umberto Saba
Umberto Saba
(foto d'archivio)
Serata organizzata da:
Altamarea
In collaborazione con:
Gruppo 85
Associazione Artecultura
Con il patrocinio di:
Friuli Venezia Giulia - Piaceri senza confini
Provincia di Trieste
Centro UNESCO di Trieste
Aulè di Poesia Umberto Saba'
Con i poeti: Mariuccia Coretti, Ezio Giust, Claudio Grisancich, Miroslav Kosuta, Marko Kravos, Claudio H. Martelli, Carla Mocavero, Marina Moretti, Fulvio Muiesan, Armando Pasquale, Sergio Penco, Sideny Pirona, Aleksij Pregarc, Graziella Semacchi Gliubich
Il poeta Miroslav Kosuta
Conversazione di Irene Visintini su Umberto Saba; lettura di poesie di Saba a cura di Mariella Terragni; tra di esse un sonetto poco conosciuto, ritrovato negli anni '80 dal critico e saggista prof. Bruno Maier, che ne diede notizia nella "Rassegna della letteratura Italiana". Il sonetto, dedicato al pittore Vittorio Bolaffio che nel 1924 eseguì il celebre ritratto del poeta, è "Questo che è dipinto è il volto mio", pubblicato nel primo numero della rivista "Histria Nobilissima", uscita il 15 febbraio 1928 a Pola
Commento musicale: M° Davide Casali
Coordinamento: Rina Anna Rusconi
Da sinistra: Mariella Terragni e Irene Visintini
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QUESTO CHE È DIPINTO È IL VOLTO MIO
di Umberto Saba
La mia stanchezza,
il mio ardore mortale
render seppe tua man tremante e frale,
buon Bolaffio, pittore umile e pio.
Tu la morte hai veduta a cui m'avvio
nel mio sorriso, e l'amoroso male
che anc'or m'inebbria: per te son quale
i parenti m'han fatto, e il mondo ed io.
Dietro un mare m'hai messo, ed una vela
pronta a partire: or quella è là soletta
e il mare è il mare di un'età lontana.
Una piazza deserta in poca tela
anche hai segnata: arde una nuvoletta,
su me, nel cielo della vita vana
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